PROBLEMI CON IL CONTROLLO DELLE DITA, DELLE MANI E DELLE BRACCIA QUANDO SI SUONA IL PIANOFORTE
- Walter

- 28 lug 2024
- Tempo di lettura: 2 min

La nostra comprensione del complesso controllo muscolare dei movimenti rapidi delle mani e delle dita è ancora all'inizio. La regione dell'avambraccio e della mano ospita una complessa rete di trenta e nove muscoli, e durante il tecnicamente impegnativo gioco strumentale, questi muscoli vengono attivati ripetutamente e ad alta frequenza. L'enormità del problema computazionale del sistema nervoso sottolinea l'importanza della ricerca dei psicologi del sistema motore per una teoria del controllo gerarchico. Questa teoria dovrebbe essere in grado di chiarire la precisione e la stabilità delle prestazioni nei musicisti addestrati, sottolineando così il ruolo cruciale della nostra ricerca in questo campo.
Riconoscere la formidabile sfida che affrontiamo nello studio dell'attività muscolare durante le prestazioni di complessi movimenti di mano e dita è cruciale. Durante questi spettacoli, i dettagli dell'attività muscolare del braccio e della mano umana non sono facilmente osservabili. Allo stesso modo, il controllo del cervello su questi movimenti rimane un mistero. Questa sfida nell'osservazione diretta è un campo ricco per la ricerca, ma sottolinea anche la complessità del nostro compito di acquisire una profonda comprensione dei meccanismi precisi sottostanti al controllo di azioni motrici così complesse.
Anche quando la musica è composta con le limitazioni fisiche del musicista in mente, queste limitazioni possono rendere particolari pezzi non giocabili per una percentuale significativa di musicisti abili. Solo pochi pianisti selezionati possono eseguire ogni pezzo scritto per il pianoforte. La biomeccanica umana svolge un ruolo fondamentale nella performance dei musicisti professionisti. La mancanza generale di riconoscimento di questo fatto e il trascurare dei fattori ergonomici, eccetto a livello fondamentale durante l'addestramento musicale, è una questione pressante che è principalmente responsabile delle lesioni subite dai musicisti all'inizio della loro carriera, sottolineando l'urgenza di affrontare questi problemi.
Per un pianista la cui mano o braccio non è fisicamente adatto allo strumento o la cui tecnica individuale non tiene conto delle limitazioni o delle caratteristiche uniche dei suoi modelli di movimento, non c'è praticamente alcuna prospettiva di una carriera senza dolore e di solito poca possibilità di una buona carriera musicale.

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